- La fantascienza, [
] nata come prodotto ingenuo del mito tecnico e scientifico, nelle sue espressioni migliori rappresenta oggi uno degli strumenti più validi per ridiscutere criticamente le implicazioni e le prospettive di una società dominata da un rapido progresso tecnologico; ed anche in quelle meno impegnate, ove le anticipazioni o le chimere scientifiche conservano un ruolo preminente, si assiste allo sforzo di fornire un'immagine per quanto possibile verosimile ed ammantata da un certo rigore logico preso a prestito dalla letteratura scientifica.
[
]
Mentre la fantascienza letteraria si è andata qualificando come un genere narrativo autonomo, non più riconducibile nell'alveo indifferenziato della letteratura fantastica, la fantascienza fumettistica ricopre ancora oggi un ruolo subalterno, puramente strumentale. Si direbbe quasi che i disegnatori del fumetto fantascientifico non abbiano fiducia nelle capacità autonome della science fiction, tanto che troppo spesso si assiste ad una sua contaminazione con racconti dell'orrore o con temi tipici delle fantastic tales. Esemplare è il caso di Gordon, [
] il suo creatore Alex Raymond, è celebre per la minuzia e l'accuratezza del suo disegno [...] Le fantastiche avventure spaziali dell'eroe e dei suoi compagni di viaggio vengono descritte con una messe di particolari che a volte rasenta la pignoleria. Le macchine, gli strumenti tecnici, di cui il fumetto si avvale in larga misura, non sono mai disegnati in modo approssimativo o stilizzato. Si avverte per contro il gusto per il dettaglio tecnico, [
] Raymond disegna le sue macchine sulla base di una buona conoscenza degli ultimi sviluppi delle "forme tecniche", e con un certo geniaccio a volte le anticipa, cosicché, [
] il suo disegno non appare anacronistico.
[
] In realtà le astronavi o i disintegratori rappresentano degli accessori rispetto alle lotte a corpo a corpo, ai duelli all'arma bianca. Ogni tanto si assiste a battaglie fra astronavi, ma i mondi con cui Gordon, Dale e il dottor Zarro hanno prevalentemente a che fare sono quelli degli "uomini-falco", degli uomini delle caverne, dei mostri antidiluviani. Un pizzico di fantascienza, insomma, largamente temperata da abbondanti dosi di primitivismo, di orrido, di fantastico.
[
] L'utilizzazione dell'anticipazione tecnica e scientifica con funzioni puramente visive, se da un lato non ha contribuito a creare un vero e proprio fumetto fantascientifico (con la sola eccezione di Dan Dare, per altri versi freddo ed accadernico), ancor meno ha dato luogo a creazioni intese a giocare con le invenzioni tecniche in chiave ironica o satirica. [
] Con l'eccezione, forse, di "Barbarella"; forse, perché le sue avventure apertamente denunciano l'uso pretestuoso di un mondo fantascientifico, che non ha importanza in sé e neppure come specchio di nostre realtà quotidiane, ma semplicemente serve ad introdurre un ulteriore "divertissement" nella già scherzosa descrizione delle avventure erotiche di Barbarella.
[
] Assenza assoluta di ironia, incapacità persino a condurre il mero gioco fantascientifico sino in fondo. Questi elementi li ritroviamo anche in Jeff Hawke, di cui questo numero di Linus presenta un'avventura, la quale per altro si discosta abbastanza dal modulo standard delle storie del nostro eroe. Tuttavia Sidney Jordan, creando Jeff Hawke, ha fatto un passo avanti rispetto a Gordon ed allo stesso Dan Dare. Se Gordon è un superuomo, che naturalmente è in grado di vincere tutti gli ostacoli, Dan Dare riporta l'eroe a misura umana, ma rimaniamo pur sempre nel campo del classico eroe d'avventura. Jeff Hawke, invece, è un uomo tecnicamente colto, è soprattutto dotato di una notevole intelligenza intuitiva.
Quando i problemi tecnologici sono più grandi di lui, interviene la sua spalla Maclean, che sa riparare benissimo aggeggi complicati quali i motori a ioni dei razzi interplanetari. Con Jeff Hawke trionfa sul nemico l'intelligenza e l'astuzia. Ma questo nemico non è mai caratterizzato come partecipe di una società organizzata se pure diversa dalla nostra: anche in questo caso riappaiono i mostri, gli esseri strani ed improbabili, che operano come puri ostacoli di comodo sulla strada dell'eroe, senza mai raggiungere una pur elementare contrapposizione dialettica al mondo che egli rappresenta.
La controprova di tutto questo sta nel tipo di elogi rivolti ai fumetti fantascientifici.
- Per Gordon, Roberto Leydi ha dedicato un intero brillantissimo articolo sull'"Europeo" a reperire nei disegni delle sue macchine collegamenti con la realtà tecnica del mondo in cui viviamo.
- Per Jeff Hawke raccontano che il suo razzo Mentor IV anticipò di due anni il razzo di fabbricazione inglese "Black Night". Pensiamo poi che nelle sue avventure l'uomo mise piede per la prima volta sulla Luna il 4 Agosto del 1969: c'è qualche giorno di differenza rispetto all'impresa di Armstrong, ma non bisogna dimenticare che la striscia di Sydney Jordan fu pubblicata sul Daily Express il 21 Novembre del 1959!
- Ed uno dei meriti attribuiti a Dick Kaikins, creatore di Buck Rogers, e l'avere disegnato una esplosione atomica sei anni prima di Hiroshima.
Si potrebbe anche aggiungere che Jeff Hawke ed i suoi compagni d'avventura fanno grande uso di terminologia scientifica, che il fumetto "Terre gemelle" di Oscar Lebeck riprende il tema fantascientifico dei pianeti gemelli, che già aveva attirato l'attenzione di Asimov. Ma simili riconoscimenti fissano in modo inequivocabile i limiti del fumetto fantascientifico, e ne sottolineano le carenze.
A questo genere manca ancora l'invenzione che non sia fine a se stessa. [
] Manca soprattutto l'intenzione provocatoria di un Asimov, di un Sheckley, di un Heinlein. O più semplicemente il gusto razionale di costruire un mondo favoloso ma interamente nuovo, in ogni suo aspetto proiettato interamente nel futuro, indipendentemente dai contenuti del racconto, come è in certa produzione di Clarke.
Quella di cui siamo testimoni è quindi la protostoria del fumetto fantascientifico. Una protostoria che occupa un periodo incredibilmente lungo, senza che sussistano degli ostacoli obbiettivi al suo superamento. Apparentemente il fumetto non presenta delle difficoltà realizzative o tecniche in tal senso; e le suggestioni culturali sono molteplici e assai vive, dalla letteratura al film fantascientifico al fumetto impegnato.
Un vero fumetto fantascientifico e pertanto attuale. I suoi personaggi già esistono potenzialmente, condannati all'attesa pirandelliana di un autore che li fissi sulla carta. Forse costui sta già viaggiando rapidamente nell'interspazio, nuovo regalo del pianeta Kripton destinato ad affiancare Superman nel fornire agli uomini la soddisfazione di modeste esigenze quotidiane quando da soli non ne sono capaci.
|