Dirty Pair - Run from
the future
Adam Warren
Lexy Produzioni, lire 20.000
Recensione di Alberto Conte
Adam Warren è uno dei ragazzini terribili che negli ultimi anni
hanno imposto oltreoceano il "manga style". Insieme con artisti quali Scott
Campbell e Madureira ha fatto propri i canoni stilistici del fumetto nipponico,
sviluppando un tratto ed uno storytelling peculiari, che non sono mera e becera
ricalcatura, ma omaggio intelligente e base di partenza per una personale crescita
artistica. E' il più completo e maturo del gruppo sopracitato.
Sgomberiamo il campo da ogni possibile fraintendimento: Dirty Pair appartiene inequivocabilmente alla categoria dell'intrattenimento. E' una parodia divertita del genere avventuroso, derivato dagli originali personaggi di Haruka Takachiho, protagonisti anche di svariate serie di OAV e di un lungometraggio.
La storia è semplice, quasi un pretesto che consente all'autore di liberare la propria creatività: le trovate si susseguono senza soluzione di continuità, tra inside jokes, umorismo ed azione. Warren ha un'immaginazione sfrenata ed ogni immagine contiene spunti a profusione. Il tratto è fresco, dinamico, al servizio di una narrazione fortemente imparentata con il cinema ipercinetico che viene dall'Oriente, di cui è John Woo l'alfiere più rappresentativo.
I dialoghi sono rapidi e secchi, spesso sfrontati, così come il ritmo della storia è serrato e coinvolgente, trascinando il lettore di tavola in tavola, di sorpresa in sorpresa, alla conclusione. Un happy ending, ovviamente, che costringe il lettore ad una seconda analisi, alla ricerca dei dettagli sfuggiti.
A completare il divertimento della lettura, In conclusione di volume, oltre ad una piacevole cover gallery, un'interessante intervista con l'autore, la filmografia ed esaurienti note esplicative.