Il Condom Assassino
Ralf Konig
Edizioni Mare Nero
Recensione di Alberto Conte e Andrea Piccardo
Konig è un ladro e lo fa per ben due volte nel corso della
storia in esame. Sono furti fondamentali perpetrati dall'autore in piena consapevolezza
dei crimini commessi. Una prima volta ruba al lettore la certezza sessuale della figura
eroica, tramutando il duro dal cuore tenero, glorificato da tanta letteratura
statunitense, in macho gay.
La seconda azzarda addirittura il colpo del secolo: stravolge la santità del profilattico, panacea di tutti i mali, per tramutarlo in bestia sanguinaria, in serial killer di amanti.
Date le premesse non si può chiedere di meglio all'autore che portare fino in fondo la parodia con divertimento assoluto del lettore che seguirà la rocambolesca vicenda che porterà all'eliminazione del condom psicopatico.
L'ispettore Mackeroni riuscirà nella difficile impresa, ma il successo non coronerà la sua indagine senza danni. A consolazione di ciò sarà, però, la scoperta dell'amore vero.
Il condom assassino è un libro che rispecchia la maggior parte delle paure maschili. Su tutte, la paura di perdere il membro. Spaventosa e orripilante è, principalmente, la modalità con cui viene raccontata l'amputazione. In uno stile quasi comico e caricaturale, che ricorda a grandi linee lo stile di Edika, Konig tratteggia e caratterizza con particolare cura un personaggio quasi contraddittorio all'inizio, ma intrigante e ben congegnato in definitiva.
La storia imbastita da Konig è soprattutto una critica feroce contro la nuova ondata planetaria di repressione sessuale, che vede demonizzare i cosiddetti comportamenti sessuali aberranti: leggasi omosessualità.
Il condom assassino è anche un film "Killer Condom", "Il Profilattico Assassino" film del 1997, venne presentato addirittura al Festival di Cannes e a Berlino. Fece parlare poco di sè tra il pubblico italiano ed ottenne, invece, un successo di notevole rilievo in Inghilterra, dove la comunità gay di Londra lo elesse film dell'anno.