Gaiman-McKean, Il giorno che scambiai mio padre per due pesci rossi
Macchia Nera, ottobre
2000
56 pp, col, £. 34.000
Recensione di Alberto Conte
Una rilettura dei topoi favolistici classici condotta con
garbo ed intelligenza.
I due pluripremiati autori si cimentano in unopera
di tono apparentemente minore, destinata al pubblico infantile, ma costruita in realtà
secondo un doppio registro che consente la lettura anche al pubblico adulto, almeno a
quello che abbia memoria dessere stato bambino.
Questa favola, infatti, racconta quali espedienti gli
uomini possano escogitare per soddisfare i propri desideri, spesso incappando in
tragicomiche conseguenze.
Neil Gaiman per loccasione ha composto con maestria un
testo scarno ed essenziale, che riesce al contempo ad assumere il punto di vista
infantile, preferendo divertire anziché fornire una morale. La trama, in breve, vede due
bambini cercare di rimediare ad un incauto baratto che ha come merce di scambio due pesci
rossi e come contropartita il padre dei due, reo dassenza continuata. Il tema
classico della quest, della ricerca, in cui sono impegnati i due piccoli
protagonisti, viene scherzosamente rivisitato giungendo ad una conclusione non banale, ma
aperta ad ulteriori sviluppi.
Il tratto spigoloso
della matite di Dave McKean simpreziosisce con il continuo sovrapporsi delle
elaborazioni al computer, che costituiscono talvolta gli sfondi, in altri casi entrano
direttamente nel disegno senza mai appesantire la lettura, regalando invece pagine di
elegante misura. Le tonalità usate dallartista sono calde, positive, a sottolineare
lassenza del dramma, il sorriso che accompagna tutta la vicenda.