Nel mese di luglio tre diverse
società offrono a DAlò 1 miliardo e 600
milioni per le sue quote.
Il 21 luglio il tribunale rimanda
ogni decisione al 21 settembre.
Alla fine luglio DAlò rifiuta ogni offerta di acquisto.
Il 3 agosto, il produttore Cecchi
Gori facendo riferimento alla memoria presentata al tribunale da DAlò, pretende la
risoluzione del contratto che delegava a Lanterna la produzione esecutiva del
film Momo. Contemporaneamente Cecchi Gori risolve anche il contratto per il
film Tempesta, in grave ritardo produttivo per le inadempienze dello stesso DAlò
impegnato in altre lavorazioni.
A fine agosto la società France
Animation, spaventata dallormai certo fallimento di Lanterna, recede dal
contratto per la serie televisiva Sopra i tetti di Venezia.
Maria Fares amministratore della
società, perse in un mese tutte le produzioni, dovrà chiedere lei stessa il fallimento
di Lanterna Magica.
Mentre le sue équipe perdono il
lavoro, Vincenzo DAlò continua a fare il regista di Momo e Tempesta
per Cecchi Gori
Con quale altra società?
Inoltre il fallimento di Lanterna
Magica determinerà un radicale contrazione del polo dellanimazione torinese,
circa 60 persone che lavoravano, come singoli o società, ai progetti di Lanterna Magica.
Purtroppo
è stato inutile limpegno profuso in questi mesi dai dipendenti che si sono impegnati a garantire la
conclusione delle produzioni senza farsi intimidire dalle aggressioni verbali e i
reiterati tentativi di Vincenzo DAlò di affossare lazienda.
f.to per SLC-CGIL Gabriele Pietro
f.to
per FISTEL-CISL Torchitti Antonio
(011-56.13.948 0335-59.99.778)
(011.56.21.077
0335.59.99.904)
Torino 15 Settembre2000
Il sodalizio tra i due soci della Lanterna
Magica, Maria Fares e Vincenzo DAlò, il primo Amministratore Unico e
produttore esecutivo, il secondo regista, caratterizza in modo particolare la società: le decisioni,
sia quelle strategiche (scelta dei progetti, politiche di sviluppo) sia quelle gestionali (formazione degli staff
creativi, assunzione di personale, acquisto di attrezzature
) sono prese di comune accordo.
Dopo il grande successo di pubblico ottenuto dal film La gabbianella e il gatto, i due soci decidono forti investimenti in progetti, locali, attrezzature e personale per adeguare le risorse esistenti allespansione della società: il progetto di sviluppo prevede la produzione di un lungometraggio allanno e di una serie televisiva ogni due anni, come richiesto dai committenti (RAI, Cecchi Gori, Taurus ).
Le produzioni in corso sono i lungometraggi Momo, Tempesta, Aida, la serie televisiva Sopra i tetti di Venezia e il pilota di Pinocchio. Sono inoltre in via di definizione una serie di altri progetti.
Verso
la fine dellanno, alcune aziende del settore e in particolare un grosso gruppo
finanziario e un produttore e distributore cinematografico, manifestano un forte interesse
ad entrare nel capitale di Lanterna per potenziarne le capacità produttive e preparare il
terreno per la quotazione in borsa.
Tale accordo avrebbe
permesso a Lanterna di diventare produttore economico garantendosi, di conseguenza, una
più ampia autonomia nelle scelte artistiche e di gestire in proprio tutti i diritti
legati ai cartoon che produce (merchandising, home video, cd room, editoria...)
Iniziano
le contrattazioni tra i due soci (Vincenzo DAlò e Maria Fares), e i soci
potenziali:
in questi preliminari, Lanterna Magica è valutata 7/10 miliardi circa.
Il
regista Vincenzo DAlò è colto dai dubbi.
Scopre
che vuole fare solo film artigianali e, dice, non voglio vendermi a
Berlusconi; la sua società deve continuare a fare esclusivamente
il produttore esecutivo (solo per Cecchi Gori?).
Sicuramente DAlò, non riesce a realizzare una sintesi
tra il suo essere regista e al contempo produttore e teme di non poter più controllare
una società in rapido sviluppo.
Il primo risultato che ottiene è di impedire che la sua società firmi il contratto per il film Aida di Guido Manuli.
I ripensamenti di Vincenzo DAlò
rendono improvvisamente inutili gli investimenti già fatti in immobili, strutture,
attrezzature e personale, e determinano una forte esposizione bancaria.
Inoltre
DAlò, che dal Novembre 99 si è occupato quasi esclusivamente di vicende
personali, ha causato un forte ritardo nei tempi di lavorazione di Momo, la cui uscita, prevista per
Natale 2000, inizia a divenire improbabile.
In
forte ritardo è anche il pilota di Pinocchio
commissionato dalla RAI. Praticamente interrotto
il film Tempesta, che doveva essere
terminato per Natale 2001.
Analoghi
problemi si ripercuotono sulla produzione della serie televisiva Sopra i tetti di Venezia ma,
fortunatamente, sono mitigati grazie alla disponibilità degli altri registi della serie,
in particolare Silvio Pautasso.
Lo
scontro con laltro socio, Maria Fares, produttore esecutivo e Amministratore Unico
di Lanterna, si fa insanabile.
Pur di
salvare Lanterna Magica dal conflitto in corso, la sig.ra Fares propone di cedere le proprie quote in cambio dellacquisizione
del film Aida. In alternativa offre
2 miliardi per acquistare la quota di proprietà di DAlò cui lascerebbe
comunque le produzioni dei film Momo, Tempesta e Pinocchio.
DAlò rifiuta senza controproposte.
Inizia
una lunga ed estenuante trattativa sotto le reiterate minacce di DAlò di liquidare
la società pur di non lasciarla ad altri.
Gli
esacerbati toni del conflitto instaurati da DAlò, determinano le prime dimissioni
tra il personale.
I
dipendenti chiedono ai due soci di aprire un confronto con i sindacati, si offrono come
mediatori e, per risolvere il conflitto societario, danno la disponibilità a rilevare una
quota della società: ottengono lassenso
della sig.ra Fares ma DAlò si oppone
ad ogni dialogo.
DAlò
rifiuta con arroganza perfino lincontro-mediazione
richiesto dagli Assessori alla Cultura di Regione, Provincia e Comune; infine
interrompe ogni trattativa per la divisione dellazienda.
Nel
frattempo la banca chiede il rientro dei prestiti.
Con
forte ritardo è portato a termine, per la RAI, il pilota del film Pinocchio.
Il film
Momo è sempre più in ritardo, lanimazione,
che per scelta del co-produttore tedesco viene effettuata a Taiwan, procede con lentezza e
lo stesso DAlò, che sta ancora rimaneggiando la sceneggiatura, ne è insoddisfatto.
Vincenzo
DAlò presenta a Cecchi Gori il trailer del film Momo, allinsaputa del socio e
della sua équipe.
Problemi
di liquidità obbligano Maria Fares a vendere i diritti del film Aida.
Vincenzo
DAlò, con una memoria al tribunale fallimentare di Torino, ipotizza il fallimento della sua stessa azienda.
Maria
Fares presenta al giudice fallimentare la sua memoria difensiva: il giudice il 21 luglio
rimanda ogni giudizio di merito al 21 settembre, probabilmente per dare lopportunità
ai due soci di trovare un accordo.
Le
sofferenze di liquidità grazie alla vendita dei diritti di Aida sono state ripianate, ma
eventuali mancati pagamenti da parte dei produttori possono generare rapidamente una
situazione di grave debito.
Le
scenate telefoniche, gli atteggiamenti tracotanti, gli atti di maleducazione costanti di DAlò
e della sua compagna nei confronti della sua équipe provocano le dimissioni di alcuni
componenti dello staff organizzativo e del direttore di produzione.
Da mesi, per non incontrare i dipendenti DAlò entra nella sua azienda solo più di notte e nei giorni festivi.
Tre
importanti società del settore, separatamente, offrono 1 miliardo e 600 milioni per lacquisto
della quota societaria di Vincenzo DAlò. E inoltre garantita la cessione, a
Cecchi Gori della produzione esecutiva dei film Momo,
Tempesta.
La
trattativa con i legali di DAlò sembra a buon punto.
Dopo
mesi di insistenti richieste, Maria Fares ottiene un incontro con il legale e un dirigente
della Cecchi Gori in relazione ai ritardi del film Tempesta.
La
sig.ra Fares dichiara che è disponibile sia a cederne la produzione esecutiva sia a
portarla a termine con un nuovo regista.
La
scelta è totalmente delegata al produttore Cecchi Gori. Avutone notizia, Vincenzo DAlò
aumenta a 3 miliardi e 500 milioni la
richiesta per la cessione delle sue quote. Chiede inoltre 1 miliardo e 500 milioni di danni morali (sic!!) e chiede un compenso anche per abbandonare
la co-regia della serie Sopra i tetti di Venezia, sulla quale è in larga
parte inadempiente.
Con
queste richieste ogni trattativa diventa impossibile. Ai dipendenti può essere versato
solo un minimo acconto dello stipendio.
A causa
della memoria presentata da DAlò al tribunale e della situazione pre-fallimentare
instauratasi, la società non può onorare i propri debiti sia con i fornitori sia con le
società di servizi per lanimazione che lavoravano al film Momo e alla
serie Sopra i tetti di Venezia: le sofferenze finanziarie determinatasi in tal modo
possono creare gravi problemi ai singoli e alle società del polo dellanimazione di
Torino e Milano.
La
Cecchi Gori che, nonostante i solleciti, non ha
pagato oltre 700 milioni, il 3 Agosto recede dal contratto per la realizzazione
di Momo.
La rescissione del contratto di Momo viene
giustificata con la presentazione al Tribunale di Torino della memoria in cui DAlò
prospettava il pericolo di fallimento per la società.
Nello
stesso giorno rescinde il contratto del film Tempesta
e intende riconoscere solo 1/10 delle spese fin qui sostenute (L. 160 milioni rispetto a 1
miliardo e 600 milioni).
France
Animation, preoccupata che il conflitto si possa ripercuotere sulla serie Sopra i
tetti di Venezia, mette in discussione il contratto che la lega a Lanterna: la più
ambiziosa serie televisiva mai realizzata in Europa, proposta a suo tempo dalla RAI, perde
il maggior realizzatore italiano.
Il 9 Agosto, via fax, DAlò conferma di
aver consegnato a Cecchi Gori copia integrale dei materiali di post-produzione. In tal
modo egli ha sottratto allazienda la possibilità di pretendere da Cecchi Gori il
pagamento dei debiti.
Il 30 Agosto Maria Fares comunica ai dipendenti e
alle organizzazioni sindacali che la mancanza di commesse e la conseguente sofferenza finanziaria rende impossibile il pagamento degli
stipendi e degli arretrati e improcrastinabile la richiesta di fallimento per la società
Lanterna Magica.
Entro il mese di settembre sarà presentata al
tribunale di Torino la richiesta di fallimento di Lanterna Magica: entro il mese, il curatore fallimentare licenzierà
tutti i dipendenti della società.
f.to per SLC-CGIL Gabriele Pietro
f.to
per FISTEL-CISL Torchitti Antonio
(011-56.13.948 0335-59.99.778)
(011.56.21.077
0335.59.99.904)