VISIONI DEL MONDO FUTURO

La fantascienza e il fantastico dal Settecento  ad oggi.

Mostra di rari libri figurati, dispense e fumetti d’epoca, brochure cinematografiche e disegni originali realizzata in occasione

della Mostra del Libro Antico, Castello Sforzesco, Sala Viscontea, Milano.

2-3 Ottobre 1999

 

L’intenzione dei curatori è quella di ripercorrere le tappe fondamentali dello sviluppo di un genere letterario che, complice la fine del corrente millenio, è potenzialmente atto a richiamare l’attenzione di un numero vastissimo di fruitori (bibliofili, lettori, spettatori, appassionati e collezionisti).

La mostra si propone di esplorare l’evoluzione di questo genere trasversale che percorre i generi letterari più disparati quali i testi scientifici e filosofici dell’Età dei Lumi, i romanzi satirici e politici sull’Utopia, i viaggi fantastici verso la luna e i pianeti ( da La Storia Vera di Luciano di Samosata all’Orlando Furioso); i testi di divulgazione scientifica e di esplorazione dell’Ottocento positivista; i racconti fantastici di Edgar Allan Poe; i Voyages Extraordinaires di Jules Verne e dei suoi alter-ego italiani quali Emilio Salgari, Luigi Motta e Yambo.

Il punto di partenza della narrativa non-mimetica può  essere identificato nella  accelerazione fantastica che, stravolgendo uno sviluppo narrativo lineare, ci conduce in universo di finzione, nuovo  e straniante che però rimanda e riflette il nostro (si pensi a Il Mondo alla Rovescia o a Il Paese di Cuccagna).

Parallelamente allo sviluppo della letteratura fantastica, che diviene protagonista nel Novecento attraverso la letteratura popolare e di intrattenimento, si sviluppa un’iconografia fantastica che, evolvendo dalle incisioni settecentesche, percorre tutto l’Ottocento per esplodere nel nostro secolo con  rappresentazioni di assoluta novità grazie anche ai nuovi "mass-media" quali il cinema e il fumetto e più tardi la "computer animation".

La mostra si articola in  sezioni tematiche e precisamente: Il Viaggio verso l’Altrove – I Regni sotto il Mare – Gli Universi Minuscoli – I Viaggi nel Tempo – Visione del Mondo Futuro – La Fine del Mondo – Il Robot nella Letteratura – La Guerra dei Mondi.

In occasione della mostra verrà presentato il catalogo Collezionare Fantascienza; una vera e propria guida al collezionismo del fantastico con una illustratissima selezione di memorabilia fantascientifici: libri antichi e del Novecento, libri per l'infanzia, dispense d'epoca e romanzi popolari, acqueforti, litografie, fumetti d'antiquariato, brochures e manifesti cinematografici, figurine e giocattoli.

Ogni settore collezionistico vanta una prefazione  di un esperto, con interventi di Alfredo Castelli, Gianfranco De Turris, Giuseppe Lippi, Leonardo Gori e Luca Boschi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I VIAGGI VERSO L’ALTROVE

Motore dell’avventura fantastica è il desiderio di un luogo “altro”, di un’utopia, che è stato volta a volta identificato con il “mondo alla rovescia”, con “l’isola felice”, con “l’Atlantide”, e più sovente con la luna e i pianeti. Ed è appunto un viaggio verso la luna

quello raccontato da Luciano di Samosata nella sua Storia Vera  scritta nel 160 D.C. e considerata la prima storia di fantascienza. Più volte illustrata è presente in questa mostra in una bella e rara edizione di una private-press londinese del 1894 istoriata da Aubrey Bearsdley e da  J. B. Clark. Dopo il classico greco bisogna attendere il 1516 affinchè il "Paladino Orlando” ponga piede sul pallido satellite alla ricerca del senno perduto. E’ quindi la volta del Cyrano de Bergerac e di altri romanzi totalmente fantastici, quali: Le Char Volant, ou Voyage dans la Lune edito a Londra nel 1783 o Il Viaggio nell’Universo. Visioni del tempo e dello Spazio di Francesco Viganò edito in Milano nel 1838.

Il primo approccio scientifico alla questione viene da Jules Verne con il suo Dalla Terra alla Luna (1864): purtroppo proprio per questioni scientifiche il proiettile sparato dalla Florida (curiosa analogia con la base scelta dalla Nasa per il medesimo intento) non potrà allunare e gli ardimentosi viaggiatori dovranno accontentarsi di una sbirciatina. Meno preoccupati delle complicazioni scientifiche G. Le Faure e H. de Graffigny nel loro Aventures Extraordinaires d’un Savant Russe sur la Lune (1889): non solo sbarcano sul satellite, ma ci introducono ad un incontro ravvicinato con un gigante selenita che ricorda un po’ lo Yellow Kid di Outcault. Ma il capolavoro dell'iconografia fantastica del XIX secolo è sicuramente lo strepitoso Voyage dans la Lune avant le 1900 del Ville D'Anray con una sequenza di cromolitografie che ci mostrano abitanti, flora e fauna della luna. Ne Gli Esploratori dell’Infinito (1906) l’immaginoso Enrico Novelli (in arte Yambo) spedisce due curiosi giornalisti in visita ai pianeti abitati, mentre in quel delirante capolavoro liberty che è La Colonia Lunare arriva a concepire una stabile colonizzazione del satellite.

Nel campo dell’illustrazione per l’infanzia i viaggi nella luna non si risparmiano: il burattino inventato dal Collodi visita più volte il satellite terrestre in bizzarre “pinocchiate” (di cui si espongono alcuni disegni originali); il poeta-illustratore sanremese Antonio Rubino vi spedisce niente meno che la figlioletta, la capricciosa Leopoldina, nel romanzo Viperetta edito da Vitagliano nel 1919, ma già nel 1911 il suo Pippo Sizza era approdato sul pianeta Marte.

Nel campo del fumetto i viaggi siderali dopo quello celebre del Razzo del Dottor Zarro (Flash Gordon di Alex Raymond 1934) non si contano più. Affascinante sicuramente il surreale viaggio di Pippo nella Luna immaginato da Benito Jacovitti nel 1946.

 

I REGNI SOTTO IL MARE

Mu, Lemuria, Atlantide: questi e altri ancora i nomi del Continente Perduto, il luogo "altro" sovente identificato con l’utopia.

Il filo rosso del desiderio della perfettibilità umana si dipana dalle opere di Platone attraverso L’Utopia di Thomas More (1551) alla New Atlantis di Sir Francis Bacon (1627) e al meno noto The Common-Wealth of Ocean di James Harrington (1656). E’ ancora Jules Verne a rilanciare in chiave positivista e scientifica il mito dell’Atlantide nel 1870 con Vingt Mille Lieues sus les Mers. La possente immaginosità del romanzo origina tutta una serie di versioni illustrate, riduzioni cinematografiche e a fumetti di cui questa mostra presenta una selezione. L’indagine razionale sull’Atlantide acquista notevole vigore nei primi decenni del nostro secolo grazie agli accurati saggi di W. Scotti-Elliot e del Colonello James Churchward.

Dal versante "fictional" l’inesauribile Yambo  nel ciclo Viaggi Straordinari del XX° Secolo ci accompagna con il Professor Flammarion in una romantica visita alle rovine del continente sprofondato (Atlantide 1901); mentre altri autori italiani (Roggero, Rovida, Pestellini e Salgari), meno disincantati, immaginano una confortante ipotesi di società alternativa sviluppatasi nella profondità degli abissi. Li sostengono nella loro costruzione fantastica le immaginifiche matite di Fortunino Matania, Fabio Fabbi, Gennaro D’Amato che illustra per i testi di Caroti, la mirabolante avventura de L’Eredità del Capitano Nemo (edizioni Donath 1904),  romanzo che segue le gesta di un rinato Capitano Nemo, ora a capo di una misteriosa setta.

Nel campo della letteratura per l’infanzia i viaggi sottomarini acquistano carattere didattico nei Voyages au fond de la Mer così come ne Il Segreto di Pinocchio, viaggio ignorato del celebre burattino del Collodi scritto da Gemma Rembadi-Mongiardini nel 1894.

 

GLI UNIVERSI MINUSCOLI

Dobbiamo al genio satirico di Jonathan Swift (Gulliver’s Travels 1726) la presenza di una topica assai sfruttata dalla fantascienza vera e propria: mutando le dimensioni di un attore, l’ambiente diventa alieno ed ecco scatenarsi l’avventura. In mostra la prima rarissima edizione italiana de I Viaggi di Gulliver. Nani e giganti abbondano nella bibliografia fantastica: si pensi al Micromégas di Voltaire (1752) che immagina la discesa sulla terra di due giganti alieni che indulgono in filosofici conversari con i microscopici terrestri; attraverso le vittoriane avventure del ragazzo minuscolo alle prese con l’orco che figlieranno le imprese di   Mickey Topolino contro il Terribile Gigante.

Riducendo ulteriormente le dimensioni entriamo ne L’Universo Invisibile in cui si sprofonda l’eclettico Yambo nell’omonimo libro, ovvero, nel campo del fumetto, al mitico Viaggio nella Moneta di Brick Bradford. Si deve al grande Ernest Schoesdak l’utilizzazione dell’effetto lillipuziano, nel cinema in Dr. Cyclops (1940) reso possibile dai magici effetti speciali di Farciot Eduard e Gordon Jennings.

Tra le curiosità in mostra le illustrazioni del futurista Roveroni per il romanzo di propaganda La Favola Vera del Britanno dove l’orrendo gigante albione viene legato da tanti balilla lillipuziani.

 

I VIAGGI NEL TEMPO

The Chronic Argonaut è il primo dei diversi titoli di un romanzo che vede la sua edizione definitiva data alle stampe nel 1895 con il titolo The Time Machine. L’autore Herbert George Wells apre così una breccia negli ormai angusti confini dell’universo esplorabile. L’edizione del 1931 presente in mostra,  curata dalla raffinata Random House, impaginata e illustrata da W.R. Diggins, consacra definitivamente il romanzo, peraltro destinato a numerose edizioni popolari o “pulps”, di cui si fornisce un saggio.

Mentre il già citato Brick Bradford a bordo della Cronosfera visita mondi impensabili, Giovanni Scolari riduce a fumetti il romanzo di Tredwell I Conquistatori del Tempo (1948).

Mentre spetta a Alberto Breccia, il più grande autore di fumetti argentino, il merito di aver creato il più suggestivo viaggiatore nel tempo con Sherlock Time di cui si espone una tavola originale.

 

VISIONI DEL MONDO FUTURO

Le Vingtieme Siécle di Albèrt Robida (1880) ed il suo seguito La Vie Electrique (1887) trasmettono il sogno positivista di un futuro in cui la tecnica sia posta al servizio dell’uomo e la vita si offra agli eletti colta, raffinata ed elegante in ogni suo aspetto. Così come nel romanzo comico sulla vita aerea dal titolo Aeropolis scitto da Henry Kistemaeckers e illustrato da un sofisticato René Vincents. Pochi anni più tardi Robida sconfesserà questa rosea visione illustrando La Guèrre Infernale di Giffard. Ma intanto assaporiamo il sogno della conquista delle regioni aeree così come l’immaginifico autore francese lo ha descritto e dipinto. Immagini di vita aerea che vengono assimilate dall’immaginario collettivo della Bella Epoque e riproposte nelle figurine pubblicitarie dei Grandi Magazzini così come nelle riviste di costume ed in molti libri illustrati. E’ ancora Yambo a farsene interprete nella provinciale Italia in Capitan Fanfara (1904), seguito dal più concreto Emilio Salgari ne Le Meraviglie del Duemila (1907).

Una visione del mondo futuro altrettanto rassicurante dal punto di vista sociale ci viene fornita da Eduard Bellamy  ne L’Avvenire! e Nell’Anno 2000 (Looking Backward) e da Paolo Mantegazza L’Anno 3000 stampato in Milano per i tipi di Treves nel 1897 mentre, al contrario, un futuro distopico viene descritto da Eduar Bullwer-Litton nel romanzo anti-socialista La Razza Futura.

Futuro divertente, con echi futuristi, nel romanzo per ragazzi di Giovanni Bertinetti (uno specialista del fantastico) dal titolo Ipergenio il Disinventore illustrato da Golia (Eugenio Colmo).

Ancora futuro chic nelle raffinate tavole Art Decò di Zig Brunner che rappresenta gli abiti del futuro disegnati dal grande sarto Paul Poiret.

Visione del futuro in chiave Decò anche in Ultimo, An Imaginative Narration of Life under the Earth, New York, 1930 scritto da Ruth Vassos con le surreali illustrazioni di John Vassos.

Nel tormentato 1939 la prestigiosa rivista Vogue dedica un ampio servizio alla moda del futuro e si scopre subito che i noti fotografi sono tributari dell’immaginazione di Alex Raymond e del suo Flash Gordon.

Negli anni Cinquanta il miraggio di una nuova inesauribile fonte di energia, rende vigore alla visione di un ottimistico futuro: nelle sue tavole post-futuristiche Antonio Rubino dirige le atomiche avventure di Dino-Din, mentre le raccolte delle popolari figurine disegnano come le tessere di un mosaico, l’immagine di un futuro in cui l’uomo sarà onnipotente e le macchine al suo servizio.

 

 

LA FINE DEL MONDO

Se molti sono i possibili futuri, molte son le possibili "fini del mondo".

Camille Flammarion nel suo saggio romanzo La Fin du Monde ne prefigura seriosamente alcune, mentre le dissacranti cartoline Fin du Siècle le mettono in burletta.

I titoli di testa del nuovo personaggio di Alex Raymond Flash Gordon annunciano angosciosamente La Fine del Mondo! per collisione con un pianeta impazzito. E' l'inizio delle strabilianti avventure del trio Gordon, Dale e Zarro che salvano non solo la vecchia terra, ma anche la libertà del pianeta Mongo.

Ancora fine del mondo presentita nei romanzi delle "Guerre Future", che a partire da The Battle of Dorking (1871) vengono descritte da autori quali Verne, Robida, Yambo, Moderni, Motta ed altri ancora.

Armi formidabili creano distruzione e morte a partire da La Diabolica Invenzione, mentre uomini ormai simili a macchine si scannanano con tecniche raffinate ne La Guerre Infernale (1908) di Giffard e Robida.

Guerre sconvolgenti anche nel romanzo del Capitano C. Ciancimino Come si fermò la terra (Milano EGA 1936) così come nelle raffinate tavole che Corrado Cesar realizzava per Il Giornale delle Meraviglie nel 1937 immaginando una diabolica arma in grado di “divorare” macchine e aerei. 

Mente in La Distruzione del Mondo? Hitler prepara… (1948) di Darius Casey i dischi volanti, pilotati  dai superstiti del Reich condotti da un redivivo Hitler, si apprestano ad una guerra di distruzione totale

Un futuro sconvolto dalle Guerre Civili ci attende nel film di Cameron Menzies Nel 2000 non sorge mai il sole, mentre nel classico When Worlds Collide (1952) nessun razzo del Dottor Zarro riesce a salvare la terra minacciata.

 

IL MONDO DEI ROBOT

Quando la storia del mostro (del diverso) si avvicina nella trama ad una credibilità razionale e si allontana dall'irrazionale meraviglioso eccoci entrare nel reame della fantascienza. Si può tracciare una linea che partendo dalla leggenda del Golem del XVI° secolo attraverso il Frankestein o Il Prometeo Moderno (1818) giunge fino alle attuali storie di robotica e di replicanti.

In mostra: un'edizione espressionista tedesca Der Golem (anni '10); la brochure originale del Metropolis di Fritz Lang dove l’idea del robot si avvicina a quella del replicante immaginato da Philip K. Dick nel suo Blade Runner; un robot futurista immaginato da Prampolini,  protagonista di una  brochure cinematografica realizzata nel 1942 ed alcuni celebri robot della storia del fumetto e del cinema di fantascienza.

La letteratura per ragazzi trova in Pinocchio e nelle sue imitazioni l'esemplificazione del tema del robot: nel 1956 Dan Voivod concepisce il Nuovo Pinocchio mosso da una pila atomica.

Già nel 1930 Giovanni Bertinetti aveva immaginato un automa portentoso nel suo Il Gigante dell’Apocalisse efficacemente reso dal tratto scarno di Carlo Nicco

Tocca ai giapponesi, agli inizi degli anni '60, rilanciare il fascino dei mostri d'acciaio con una serie di ormai ricercatissimi giocattoli di cui presentiamo alcuni divertenti esemplari.

 

LA GUERRA DEI MONDI

E’ il 1896 quando nel Pearson’s Magazine appare a puntate l’ononimo romanzo di Herbert George Wells e da allora non vi è più tregua tra terrestri e alieni.

Nel 1906 Alvim Correa realizza le illustrazioni di quella che rimaneva l’edizione princeps de La Guerre des Mondes; a partire da quella data nessun illustratore potrà ignorare le terrificanti illustrazioni del Correa.

Dai Pulp-Magazine le guerre spaziali si trasmettono al fumetto; nel 1929 Buck Rogers combatte contro i dispotici invasori  alieni in Armageddon 2419 di Philip F. Nowlan.

Cesare Zavattini e Giovanni Scolari realizzano nel 1936  Saturno contro la Terra, sicuramente il più originale fumetto fantastico d’anteguerra, tra le letture preferite del giovane  Jean Giraud, in arte il futuro Moebius.

La castagna galattica di Raff Pugno d’Acciaio (sorta di contaminazione tra Flash Gordon e Dick Fulmine) di Guerri e Cossio entra in azione nell’immediato dopoguerra, capostipite di una generazione di giovanissimi o più maturi eroi impegnati a prevalere su alieni variopinti e cattivelli, nel genere delle invasioni così care alla fantascienza Anni Cinquanta. Le copertine multicolori di Guido Buzzelli cattureranno l'attenzione dei lettori in quell'edizione del 1955 destinata a rimanere la più memorabile.