Stan Sakai, Usagi Yojimbo – Libro 1
144 pp, B, b/n, £. 20.000,
King Comics, 2000
Recensione di Alberto Conte
Stan Sakai riesce nell’ardua impresa di rendere credibile un personaggio quale può essere un mangiacarote samurai. Usagi è proprio questo: un coniglio ronin, passato per varie case editrici fino ad approdare alla Dark Horse, da cui è tuttora pubblicato oltreoceano.
Molti sono i personaggi antropomorfi che sono stati concepiti nel campo fumettistico. Miyamoto Usagi si distingue per l’ottima qualità delle trame intessute dall’autore e per l’atmosfera peculiare che riesce a trasmettere, grazie ad ambientazioni e ricostruzioni storiche documentate.
La scelta del bianco e nero da parte dell’autore è motivata dal fine tratteggio che caratterizza ogni vignetta, con un dosaggio meticoloso dei neri. Ciò conferisce un’estrema facilità di lettura delle tavole. Il realismo delle ambientazioni si sposa felicemente con un segno talvolta caricaturale a sottolineare le espressioni dei personaggi.
La saga si svolge nel Giappone, all’inizio del XVII secolo. I samurai si attengono ad uno spietato codice d’onore, chiamato Bushido. Usagi è sopravvissuto al proprio signore, ma ha rifiutato di praticare il “seppuku”, il suicidio rituale per cercare vendetta. Vive facendo la guardia del corpo e nel suo continuo peregrinare è spinto dal sopracitato codice a raddrizzare i torti e punire i malvagi.
Il
volume in questione è solo uno dei tre finora editi dalla King Comics, che
prevede di portare a termine l’intera saga, ancora in svolgimento in patria.
Per
ulteriori approfondimenti il lettore si affidi alle esaustive note informative
stilate da Alessandro Bottero.
Sakai
è d’origine nipponica, ma si è ben presto trasferito negli USA. Ha ricevuto
vari premi per il suo lavoro su Groo the
wanderer di Sergio Aragones e la tavola domenicale dell’Uomo Ragno.