Ralf
Konig, Il Condom Assassino
96
p.p., brossurato, b/n, £.
Recensione
di Alberto Conte e Andrea Piccardo
Konig è un ladro e lo fa per ben
due volte nel corso della storia in esame. Sono furti
fondamentali perpetrati dallautore in piena consapevolezza
dei crimini commessi. Una prima volta ruba al lettore la certezza
sessuale della figura eroica, tramutando il duro dal cuore
tenero, glorificato da tanta letteratura statunitense, in macho
gay.
La seconda azzarda addirittura il
colpo del secolo: stravolge la santità del profilattico, panacea
di tutti i mali, per tramutarlo in bestia sanguinaria, in serial
killer di amanti.
Date le premesse non si può
chiedere di meglio allautore che portare fino in fondo la
parodia con divertimento assoluto del lettore che seguirà la
rocambolesca vicenda che porterà alleliminazione del
condom psicopatico.
Lispettore
Mackeroni riuscirà nella difficile impresa, ma il successo non
coronerà la sua indagine senza danni. A consolazione di ciò sarà,
però, la scoperta dellamore vero.
Il
condom assassino è un libro che rispecchia la maggior parte
delle paure maschili. Su tutte, la paura di perdere il membro.
Spaventosa e orripilante è, principalmente, la modalità con cui
viene raccontata lamputazione. In uno stile quasi comico e
caricaturale, che ricorda a grandi linee lo stile di Edika, Konig
tratteggia e caratterizza con particolare cura un personaggio
quasi contraddittorio allinizio, ma intrigante e ben
congegnato in definitiva.
La storia imbastita da Konig è
soprattutto una critica feroce contro la nuova ondata planetaria
di repressione sessuale, che vede demonizzare i cosiddetti
comportamenti sessuali aberranti: leggasi omosessualità.
Il
condom assassino è anche un film "Killer Condom",
"Il Profilattico Assassino" film del 1997, venne presentato
addirittura al Festival di Cannes e a Berlino. Fece parlare poco
di sè tra il pubblico italiano ed ottenne, invece, un successo
di notevole rilievo in Inghilterra, dove la comunità gay di
Londra lo elesse film dellanno.