Yellow Kid fu il primo personaggio dei fumetti?
Cento e non più Cento.
Quella del 1895/96 come data d#inizio del fumetto non è altro che una
convenzione, si direbbe, alla luce di quanto sto per segnalare, sia pure tralasciando gli
episodi delle grotte preistoriche, degli egizi, degli inca, degli arazzi medievali etc...
Dal Dizionario Mondiale del Fumetto edito da
Larousse e curato da Gaumer e Moliterni, ricaviamo il 5 maggio 1895 come data
di nascita della serie di grandi illustrazioni "At the Circus in Hogan#s Alley"
di Richard F. Outcault sul quotidiano New York World di Joseph Pulitzer. In questa serie
appare un ragazzino con una camiciona da letto (inizialmente di colore blu, gialla dal
gennaio 1896) che col nome di Yellow Kid verrà in seguito considerato il primo
personaggio dei fumetti, in base alle affermazioni di Coulton Waugh nel suo "The
Comics" del 1947.
Questa serie, come dicevo, all#inizio era
rappresentata solo da grandi illustrazioni singole, che acquisirono una divisione in
vignette solo ogni tanto dall#anno seguente. I testi erano scritti sul camicione di Yellow
Kid. Ora, gli elementi che mr. Waugh considerava essenziali perchè si potesse parlare di
"fumetto" erano: la sequenza narativa formata da una serie di vignette, il testo
inserito all#interno dei disegni e la presenza di personaggi che tornano ad apparire con
regolarità nella serie.
Ad una recente analisi americana risulterebbe che la
tesi di Waugh riunisse intenzionalmente questi tre elementi allo scopo di far ottenere a
questa serie e non alle precedenti l#ambito primato... In realtà la storia e l#evoluzione
stessa del linguaggio del fumetto dimostrano senza dubbio che solo il primo di questi tre
elementi è necessario perchè si possa parlare di fumetto: noi riconosciamo
istintivamente come fumetto una sequenza narrativa logica di vignette anche se non c#è
testo e se non ci sono personaggi ricorrenti. Per giunta il personaggio Yellow Kid era
apparso già nel 1894 sulla rivista umoristica Truth e lo stesso Outcault pubblicò
sul New York World del 18 novembre 1894 una vera e propria striscia comica a colori
intitolata "Origin of a New Species". Nel 1894 James Swinnerton
pubblicava con regolarità la sua serie The Little Bears. Ma non basta: sulla
rivista Life del 1 marzo 1888 già usciva una strip con tanto di sequenza
narrativa.
E se poi ci spostiamo dagli USA all#Europa, ecco che
nel 1827 il ginevrino Rodolphe Töppfer pubblica il primo dei suoi svariati
"racconti per immagini" tanto apprezzati da Goethe: Histoire de M. Jabot,
utilizzando appieno (e stavolta sì, forse per primo) la sequenza narrativa in più
vignette. Non solo: egli ne capisce la novità, tant#è vero che nel suo
"Saggio di Fisiognomia" scrive "Fare letteratura per immagini non vuol
dire servirsi di un mezzo per esprimere un#idea grottesca, ma non vuol dire neanche
rappresentare una storiella o un motto. Significa invece l#invezione totale di un fatto
per cui singole parti disegnate, messe una accanto all#altra, rappresentano un tutto"
e nella prefazione a M. Jabot "I disegni senza il testo non avrebbero che un
significato oscuro; il testo senza i disegni non significherebbe nulla".
Questo è quanto. Come dire che i Vichinghi (ma forse
gli egizi e chissà quanti altri ancora) sono arrivati in America per primi, ma il
concetto di scoperta viene attribuito a Colombo, e il fatto che in quella terra già
vivessero altri popoli viene considerato, purtroppo, un fatto così marginale da
giustificarne quasi la semi-estinzione provocata dagli "scopritori"...
Storia crudele e ingiusta.
Ma tant#è. Ed ecco che i nostri colleghi della National
Cartoonists Society hanno festeggiato nel 1995 il centenario del fumetto e il
Ministero delle Poste USA ha emesso 20 splendidi francobolli
commemorativi. E in Italia noi autori abbiamo cominciato i festeggiamenti nel 1994 al
Salone di Rapallo, abbiamo continuato nel 1995 chiedendo, come Anonima Fumetti/Italian
Cartoonists Society, al Ministero delle Poste italiane l#uscita di un francobollo
commemorativo che tenesse conto anche dei cinquant#anni di attività di Hugo Pratt (colui
che diede al fumetto in Italia la dignità di Letteratura Disegnata) che ora, purtroppo,
è morto e le Poste ci assicurano che un bollo verrà emesso nel 1996, anno nel quale
continuiamo i festeggiamenti con i critici italiani che, dopo anni di "studi"
decisero di accettare, a quanto pare, le conclusioni (probabilmente errate se non
addirittura intenzionalmente falsate, come abbiamo visto) di Coulton Waugh, anche
se forse il vero centenario è già passato da oltre sessant#anni...
Ma queste sono disquisizioni da studiosi: noi che il
fumetto lo amiamo e lo facciamo, saremmo disponibili a festeggiare per anni se solo questo
servisse a far capire anche in Italia quale è il vero valore di questo linguaggio (dalle
radici antiche e proiettato verso un futuro ancora ricco di sorprese) che altrove ha già
ottenuto il riconoscimento di "Nona Arte".
Ed è anche per questo che stiamo lavorando
(nonostante gli ostacoli non propriamente tecnici...) al progetto di un Museo della Nona
Arte; museo che già vede nelle nostre pagine ipertestuali una
prima versione virtuale, gratuitamente fruibile da qualunque punto del pianeta.
Click qui per conoscere altri
fatti sulle origini del fumetto in basi agli ultimi Convegni Internazionali di Angouleme e
Bruxelles
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